18 settembre 2006

Il canto dell'umiliazione

Bukka White (1909-1977)

Booker T. Washington "Bukka" White, nato il 12 novembre 1909 vicino a Houston nel Mississippi, rappresenta il rude e sanguinario Delta Blues degli anni '30.

Bukka White è parte integrante del Blues, ma non perché è il cugino del celeberrimo B.B. King.
Premessa dovuta per uno che insieme a Charlie Patton e Robert Johnson ha rappresentato il Blues del Delta. Meno chitarrista, e voce del tutto straordinaria, Bukka White non ha avuto sicuramente il meritato riscontro, anche se ha nel tempo recuperato, soprattutto da parte della critica, un certo prestigio.
Infatti fu negli anni '30 che Bukka White cominciò le sue registrazioni, regalando nel '37 la grandiosa "Shake em on down", un classico dei classici, reso di successo poi anche dai Led Zeppelin.

Nei primi anni '40 però, complici alcuni anni di galera, e delle canzoni non consone al pubblico (era molto ricercato White, e scriveva anche dei testi di impegno sociale, a sottolineare le realtà delle prigioni e delle sofferenze della gente di colore), dovette smettere di suonare.
Trovò lavoro in un laboratorio, e ci rimase per 20 anni. Nel '63, durante il percorso di recupero da parte dei bianchi e dell'Europa del Blues, John Fahey e Ed Denson si presentarono da Bukka White con una proposta: recuperare le vecchie registrazioni, e rifarle, con le tecniche di quegli anni.
Ecco che Bukka White riprese i suoi pezzi e li registrò, li perfezionò e li completò.

Fino al '75 continua ad incidere, quando però nel '77, a 71 anni, morì. Sono però rimaste a noi 12 anni di pure e grandissime registrazioni, con grandi pezzi come "Parchman Farm Blues", e un tributo personale a Charley Patton, sua guida in musica, e unica fonte di ispirazione per Bukka White.

(Testo tratto liberamente da livecity.it)





High Fever Blues (3,4 MB)
Parchman Farm Blues (2,5 MB)
Shake em on down (2,8 MB)





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