Freddie King (1934-1976)
Nasce a Gilmer in Texas il 3 settembre del 1934. Impara a suonare la chitarra da giovanissimo (si dice che gia a 6 anni era in grado di suonare un intera canzone) grazie agli insegnamenti della madre e dello zio; quando ha solo 16 anni si trasferisce a Chicago in cerca di gloria e incontra i grandi bluesmen della “windy city”: Muddy Waters e Eddie Taylor e Jimmy Rogers lo prendono in simpatia insegnandogli i segreti della chitarra elettrica e inserendolo nel circuito dei club dove si crea una certa fama che non gli vale però un contratto discografico coi colossi dell’epoca (Chess e Cobra).
In questo periodo egli di giorno lavora come operaio in una acciaieria e la sera suona il blues in compagnia di Otis Rush e Magic Sam. Come session man Freddy era però molto richiesto e il suo nome compare infatti un numerose registrazioni dell’epoca tra cui in quella di “Spoonful” di Howlin’ Wolf. Dopo un paio di 45 giri di scarso successo la grande occasione gli si presenta quando la Federal (grazie all’intervento del famoso pianista Sonny Thompson) gli da la possibilità di registrare una serie di canzoni a proprio nome, tra queste compare quella che poi diventerà il suo simbolo la famosissima “Hide Away” uno strumentale che entrerà addirittura nel top ten americana regalandogli una grossa fama.
Per tutti gli ’60 King incide una quantità incredibile di dischi passando con grande naturalezza dal blues al R&B al funky, cavalcando un po’ tutte le mode del momento, e fu proprio questa sua mancanza di una precisa collocazione stilistica a fargli guadagnare le critiche di molti. I brani strumentali, solitamente degli up tempo ,caratterizzati da dei giri molto serrati, sono la sua forza tanto che riesce a piazzarne ben 6 in classifica contemporaneamente. Attratto in modo irresistibile dalla sua nuova dimensione di rockstar internazionale Freddy ha avuto il torto di incidere molti dischi che possiamo tranquillamente definire inutili e che ne hanno minato la fama e l’importanza per molti anni (anche se recentemente la sua figura è stata rivalutata e la sua importanza viene riconosciuta in modo unanime).
Nonostante questo però il bluesman texano resta un musicista straordinario, basti pensare che all’epoca ai giovani musicisti che sostenevano un provino per le varie etichette del settore veniva chiesto di suonare Hide Away, se erano in grado di riprodurne tutti gli accordi in modo soddisfacente allora gli veniva data una possibilità. Ancora oggi nonostante siano passati oltre 40 questo immortale brano viene visto che una sorta di punto di arrivo da tutti i bluesmen che sempre più spesso la inseriscono nella scaletta dei loro concerti.
Freddy era un ‘uomo enorme dotato di mani gigantesche tanto che proprio le dimensioni eccezionali delle sue dita non gli hanno mai permesso di cimentarsi alla slide come lui stesso dice:”Le mie dita sono troppo grosse per usare quella barretta di metallo”. Nonostante questo egli era un chitarrista molto veloce che faceva della violenza del suono la sua peculiarità (suonava a dita nude senza plettro) passando con grande naturalezza da degli assolo ricchi di vibrato ad altri puliti ed eleganti. Come abbiamo detto le sue performance su disco lasciavano spesso a desiderare ma dal vivo il meno noto dei King era una vera belva tanto da guadagnarsi il soprannome di Texas Cannonball; durante i concerti libero dalle imposizioni del mercato (alle quali bisogna dirlo non si è mai opposto) Freddy poteva scatenarsi dando vita a spettacoli a dir poco incendiari.
Muore a Dallas nel 1976, a solo 42 anni, stroncato da un infarto aggravato da epatite,ulcera e affaticamento.
(Tratto liberamente da Rocklab.it)
Hide away (7 MB)
I'm tore down (2,5 MB)
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